Normativa
La Direttiva 2003/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, approvata il 17 novembre 2003 e pubblicata nella GUCE n. L 345 del 31 dicembre 2003, costituisce il primo passo in tema di riutilizzo dell'informazione del settore pubblico.
I capisaldi della Direttiva:
- le informazioni del settore pubblico sono "un'importante materia prima per i prodotti e i servizi imperniati sui contenuti digitali" da riutilizzare per "sfruttarne il potenziale e contribuire alla crescita economica e alla creazione di posti di lavoro";
- gli Enti pubblici hanno il compito di favorire il riuso e rendere disponibili i documenti attraverso indici on line e licenze standard;
- sono soggetti a riuso solo documenti e informazioni privi di vincoli: sono esclusi dall'applicazione della Direttiva i dati personali e le informazioni detenute da emittenti di servizio pubblico, istituti d'istruzione e di ricerca, musei, biblioteche, archivi e altri enti culturali.
La Direttiva disciplina il riutilizzo indicando che:
- i documenti devono essere messi a disposizione possibilmente per via elettronica ed entro 20 giorni;
- i documenti devono essere messi a disposizione nel formato e nella lingua originale: gli Enti non hanno l'obbligo di adeguarli o di crearne di nuovi per soddisfare la richiesta;
- gli Enti pubblici possono richiedere un compenso in denaro: in questo caso hanno l'obbligo di fissare e pubblicare le tariffe che non devono superare i costi di raccolta, produzione, riproduzione e diffusione dei documenti richiesti, maggiorati di un congruo utile sugli investimenti;
- gli Enti pubblici possono autorizzare il riutilizzo incondizionato di documenti oppure vincolarlo a determinate condizioni: in questo caso devono predisporre e diffondere licenze standard;
- le condizioni fissate non devono comportare discriminazioni per le categorie destinatarie del riuso: i documenti devono essere a disposizione di tutti gli operatori potenzialmente presenti sul mercato;
- sono possibili licenze con diritti esclusivi, rese pubbliche, soggette a riesame periodico e con scadenza periodica, solo per l'erogazione di servizi d'interesse pubblico.
L'attuazione italiana della direttiva comunitaria è avvenuta con il Decreto legislativo 24 gennaio 2006, n. 36, pubblicato nella G.U. del 14 febbraio 2006, n. 37.
Il provvedimento è stato predisposto dal Ministro per le politiche comunitarie e da quello per l'innovazione e le tecnologie, in accordo con i dicasteri degli Affari Esteri, Giustizia, Economia e Finanze, Funzione pubblica.
Il Decreto Legislativo 36/2006 è stato successivamente modificato dalla L. 96/2010.
Il Codice dell'Amministrazione Digitale, all'art. 52, comma-1-bis, prevede che le Pubbliche Amministrazioni debbano promuovere "progetti di elaborazione e di diffusione dei dati pubblici di cui sono titolari", nonché assicurarne la pubblicazione "in formati aperti", al fine di "valorizzare e rendere fruibili" i dati stessi.
Tale impostazione ha trovato autorevole conferma nel "Vademecum sull'OpenData" pubblicato dal Ministero per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione nel mese di ottobre 2011.
La Regione Lombardia ha approvato, con la Delibera di Giunta Regionale 2904 del 11/01/2012 i "Criteri generali per l'open data" e in particolare:
- di realizzare il sito Web denominato "dati.lombardia.it" per la pubblicazione dei dati regionali in logica open data;
- di rendere in una prima fase riutilizzabili i dati già pubblicati sul sistema dei portali di Regione e del SIREG, in formato aperto, attraverso il sito dati.lombardia.it;
- di pubblicare sul sito dati.lombardia.it tutti i dati aggregati e anonimi di cui sia titolare Regione Lombardia, secondo un piano che sarà definito entro sei mesi atto e fatte salve le eccezioni derivanti da disposizioni di legge statale e regionale;
- di rilasciare - salvo eccezioni - i dati pubblicati sul sito dati.lombardia.it con una licenza che concede all'utente la possibilità di riprodurre, distribuire, trasmettere e adattare liberamente i dati, anche a scopi commerciali, a condizione che venga citata la fonte.
La licenza con cui verranno pubblicati i dati, salvo eccezioni puntualmente segnalate, è la Italian Open Data License v.2.0 (IODL 2.0).
Il Comune di Pavia individua nel paradigma dell’Open Government una via per creare una PA aperta e che dia vigore all’innovazione nei confronti dei cittadini ed imprese. Gli open data rappresentano uno dei capisaldi di tale strategia.
Il principio fondamentale degli open data è che i dati pubblici, nel rispetto della normativa vigente, appartengono alla collettività e come tali devono essere ri-utilizzabili da chiunque ne abbia interesse.
Elementi fondanti della riutilizzabilità dei dati pubblici sono:
- Diffusione senza restrizioni e in formati elettronici standard e aperti;
- Utilizzo di strumenti legali standard – attraverso l’adozione di licenze improntate al sistema di licenze Creative Commons (cioè senza diritti d’autore);
- Gratuità della ri-utilizzabilità e della re-distribuibilità dei dati; riutilizzabilità immediata di tutti i dati aggregati ed anonimi;
Attraverso gli Open Data il Comune di Pavia valorizzerà il proprio patrimonio informativo, e molti dati (alfanumerici e cartografici) erroneamente ritenuti inerti invece sono dotati di un elevato valore potenziale.
La diffusione dei dati pubblici in un unico portale permetterà di:
- Democrazia partecipativa: rendere i cittadini maggiormente consapevoli della realtà in cui vivono, effettuando scelte che soddisfano i propri bisogni in modo adeguato;
- Agevolare la ricerca: rendere disponibile una elevata quantità di dati per gli istituiti di ricerca, i quali possono migliorare la propria attività sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo;
- Favorire lo sviluppo di imprese specializzate: permettere alle imprese specializzate del settore di sviluppare appositi sistemi che, rielaborando i dati in maniera opportuna, li rendano appetibili per il mercato.
Per questo la Giunta Comunale di Pavia con propria deliberazione n° 234 Reg. Delib. del 16-12-2010 ha evidenziato che il download dei dati geografici pubblicati sul portale cartografico è da considerarsi a titolo gratuito e successivamente con determinanzione Dirigenziale n° 347/04 dell' 11/08/2011 di adottare per la divulgazione dei dati diffusi tramite il canale Internet, la licenza denominata "Creative Commons Legal Code - Attribuzione 3.0 ITALIA (CC BY 3.0)”, consentendo all’utente la possibilità di riprodurre, distribuire, trasmettere ed adottare liberamente e gratuitamente i dati, anche a scopi commerciali.